Storia
DALLE ORIGINI AL PERIODO POSTUNITARIO
Auletta vide le sue origini nel periodo che va dal VII al X secolo a.C., durante la colonizzazione greca. Il paese sorse lungo la Strada consolare, a sinistra del fiume Tanagro, che univa Capua a Reggio nel cuore della foresta di “Lontrano” ove ancora oggi si trovano testimonianze. In epoca longobarda, sia per aver subito numerosi saccheggi che per le pestilenze che vi scoppiarono, Auletta si trasferì dalla località ” Tempa di Donna Rosa”, a ridosso della Grotta dell’Angelo, fin sulla riva del fiume Tanagro.
In quell’epoca la cittadina di Auletta era cinta da mura, tanto da acquisire una posizione difensiva di difficile accesso con tre porte fortificate d’ingresso, corrispondenti ad altrettante strade, denominate “Porta del Castello, Porta del Fiume e Porta Rivellino o Piano” (tuttora esistente e con una rupe a picco), alla base della quale scorre il Vallone Cretazzaro. Auletta fece parte del Principato Citra e la maggior parte del suo territorio era occupato da oliveti e coltivazioni di grano. Nel centro storico numerosi sono i palazzi gentilizi, molti dei quali testimoniano importanti eventi storici e culturali.
Tra i più importanti ricordiamo il Castello che ospitò l’Imperatore Carlo V, Casa Mari, onorata dal generale Garibaldi durante il suo viaggio verso Napoli, Palazzo De Maffutiis e Carusi, Palazzo D’Amato. Auletta ha visto la presenza di giovani religiosi assurti poi all’altare di santità come S. Donato Simone da Ripacandita, protettore di Auletta e S. Gerardo Maiella di Muro Lucano. Oggi troviamo ancora la chiesa di S. Maria delle Grazie e i resti della chiesa Madre di S. Nicola di Mira, distrutta dal terremoto del 1857 che in Auletta contò numerose vittime.
Fu anche protagonista del periodo risorgimentale con il passaggio di Giuseppe Garibaldi che, infatti, pranzò nel Palazzo de Maffutiis e pernottò nel palazzo Mari, in marcia verso nord con le sue camicie rosse (proprio da qui emise l’ordinanza che nominava comandante generale dell’esercito e della flotta il lombardo Giuseppe Sirtori e governatore della Basilicata il patriota Giuseppe Albini) e fu quartiere generale delle forze insurrezionali. Numerose furono le vittime aulettesi nei primi anni dell’Unità d’Italia, durante il periodo del brigantaggio.